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La Chiesa della Madonna della Consolazione

Tags: Chiese

La Chiesa della Madonna della Consolazione, comunemente chiamata “Parrocchia”, è situata nella parte bassa di Termini Imerese, specificamente nella piazza Liborio Arrigo, tra Corso Umberto e Margherita, Via Vittorio Emanuele e Via Santuario della Consolazione. Essa si erge maestosa e la sua monumentale scalinata barocca rende solenne l’intera piazza.

Il miracolo e la nascita della Chiesa

Inizialmente la prima chiesetta, di dimensioni inferiori, era stata ricavata dal negozio dello speziale Cosmo D’Agra che aveva fatto dipingere da un certo Costantino Boccaccio un’immagine della Madonna su di una parete esterna dell’edificio. Infatti la nascita del Santuario è dovuta proprio ad un miracolo avvenuto il 19 giugno 1553 che rese il dipinto famoso in tutto il circondario e determinò il futuro della chiesa stessa.

Si racconta che la signora Domenica detta “la rossa” avesse un figlio paralitico dalla nascita; i medici avevano tentato qualsiasi cura ma invano.
Ormai tutti avevano perso ogni speranza per la guarigione del bambino tranne la madre, la quale tutti i giorni, andava a comperare l’olio con cui alimentare la lampada che illuminava l’immagine della Madonna nel negozio dello speziale e con esso cospargeva le gambe del figlio sperando in un miracolo.
Una mattina la donna andò a svegliare il figlio e lo vide alzarsi dal letto reggendosi sulle sue gambe ormai guarite.
La voce del miracolo si sparse non solo a Termini Imerese ma anche nei paesi limitrofi, così un numero sempre maggiore di fedeli cominciò ad accorrere al negozio dello speziale per onorare il dipinto con doni, elemosine e fiori.
Da quel giorno si attribuì all’immagine della Madonna il nome di “Nostra Signora della Consolazione” perchè consolatrice di chiunque la invocasse.

Non si sa esattamente quando cominciarono i lavori della chiesa; probabilmente poco dopo il miracolo. Tuttavia, se si considera il significato originario di “chiesa” che sta ad indicare una comunità di fedeli che si riunisce in un luogo stabilito per pregare, non c’è dubbio che la “Madonna della Consolazione” fu fondata in quello stesso giorno in cui avvenne il miracolo e che quindi il 19 giugno 1553 è la data da ritenere come fondamentale nella storia di questa chiesa.

La storia

Ben presto nella parte bassa della città sorse la necessità di una parrocchia, ecco perché nel 1556 si decise di erigere la Chiesa della Consolazione a Parrocchia filiale della Chiesa Madre.
Il numero dei fedeli aumentava sempre più e la Parrocchia diventava sempre più insufficiente a soddisfarne le esigenze, di conseguenza iniziarono i lavori per una chiesa più grande; anch’essa si dimostrò insufficiente a contenere i devoti, così nel 1647 si decise di ampliare nuovamente il Santuario costruendo una grande chiesa giunta fino ai nostri giorni.

Per poter effettuare l’ampliamento venne chiusa la strada su cui la cappella prospettava e lì venne costruita la navata della nuova chiesa. La porta d’ingresso fu aperta sull’attuale via Porta Erculea dove ancora oggi, in corrispondenza della cappella delle SS. Cinque Piaghe, ne rimane qualche traccia. L’altare maggiore invece fu collocato nella parte opposta, dove oggi si trova la cappella di Maria SS. del Rosario. Fu inoltre demolito il muro di prospetto della prima chiesetta che, aggregata al nuovo edificio, ne diventò una cappella laterale. Infine venne realizzata un’altra cappella facendo a questo punto assumere alla pianta della chiesa una forma vicina a quella della croce greca.

Tracce dell’antica porta che si apriva sulla via Porta Erculea
La Chiesa come la conosciamo oggi

I lavori che portarono la chiesa ad assumere l’aspetto e le dimensioni attuali su progetto dell'architetto La Barbera iniziarono nel 1647 e terminarono nel 1722.
Nel 1958 iniziò la costruzione del campanile, accanto al cappellone, nell’area della sagrestia, completato nel 1972.
Nel campanile sono collocate due campane, la più grande risale al 1580; un bombardamento americano distrusse una terza campana nel 1943.
Questo edificio a differenza delle altre chiese termitane, costruite a spese di Ordini religiosi o prelati, è stato edificato esclusivamente grazie al contributo dei fedeli.

Il secondo miracolo

L’immagine della Madonna della Consolazione è legata anche ad un secondo miracolo avvenuto durante i lavori di ampliamento della Chiesa esattamente il 14 gennaio 1650, infatti durante il sollevamento del dipinto, la grossa fune che lo sorreggeva si spezzò ed esso cadde a terra.
Tuttavia il dipinto rimase intatto. I lavori continuarono e finalmente si diede sistemazione definitiva al dipinto della Madonna.

La festa della Madonna della Consolazione

Il 14 gennaio da allora fu il giorno scelto per celebrare la festa della Madonna della Consolazione. Durante la Santa Messa, secondo la tradizione, i fedeli portano in offerta l’olio nuovo da donare alla Madonna. Durante tutto l’anno l’olio sarà fatto ardere in una lampada votiva dinnanzi il dipinto della Madonna, così come avviene da più di 500 anni. Dopo la celebrazione inizia la processione della copia del dipinto della Madonna.

L’interno della Chiesa

La pianta della chiesa è a croce latina, costituita da una navata centrale e due laterali, con un ampio presbiterio. 

La chiesa è decorata dagli splendidi stucchi della Scuola del Serpotta, il cui istitutore fu il palermitano Giacomo Serpotta considerato il più grande stuccatore d’Europa, che le donano una magnifica atmosfera barocca. Gli allievi del Serpotta realizzarono anche un’edicola che custodiva il dipinto della Madonna, che fu tristemente distrutta.
Il Barocco è anche visibile nella scalinata di accesso, divisa in due ampie rampe, che contraddistingue la Chiesa della Consolazione dalle altre chiese termitane.

Nella chiesa ci sono complessivamente otto colonne piene e quattro mezze colonne, esse sono sormontate da capitelli di ordine composito. Tra un arco e l’altro, in asse con le colonne si trovano dei medaglioni in altorilievo, sei per lato; essi rappresentano gli Apostoli riuniti in Concilio a Gerusalemme, prima di andare per il mondo a predicare il Vangelo. Al di sopra degli archi, vi sono le trabeazioni decorate da fregi, di cui meritano particolare attenzione i puttini.
Altri due medaglioni degni di rilievo raffigurano rispettivamente la Madonna sostenuta da due angioletti e l’Angelo del Giudizio mentre suona la tromba, quest’ultimo si trova sopra la porta d’ingresso.

Medaglione raffigurante l’Angelo del Giudizio

Il transetto separa le tre navate dal cappellone e da due piccoli absidi che quasi si incuneano nello stesso cappellone, sfruttando gli spazi lasciati liberi dalla particolare forma della sua pianta. Il cappellone è infatti impostato su un ottagono irregolare i cui due lati laterali anteriori, posti in diagonale, permettono alle due absidiole di affiancarlo con una disposizione planimetrica quasi singolare.

 Nel cappellone possiamo notare, sulla volta, la figura del Creatore con il mondo nella mano sinistra e lo scettro nella destra e ai due lati dell’altare maggiore le due statue allegoriche della Giustizia e della Verità.
Nella chiesa sono presenti due file di cappelle in cui sono situati vari affreschi, quadri, statue in marmo e statue in legno, molte opere sono di artisti siciliani ignoti.

Il dipinto della Madonna

Sopra l’altare maggiore si può ammirare il dipinto della Madonna e da qualche anno anche nella vetrata della facciata. Esso si trova su lavagna dipinto ad olio.
In primo piano si trova la Madonna, avvolta nel suo manto azzurro il cui colore rappresenta la verginità, che regge tra le gambe Gesù Bambino adorno di un manto bianco. Entrambi i personaggi indossano una corona dorata. In secondo piano, i due angioletti reggono la corona alla Madonna. L’immagine segue un canone, già seguito nel Trecento e nel Quattrocento, quello delle Madonne sedute.

Il dipinto della Madonna e le due statue allegoriche della Giustizia e della Religione

La Chiesa della Madonna della Consolazione è uno dei più antichi Santuari mariani della Sicilia. Dall’ 1 ottobre 2020 è in funzione una cappellina dell’adorazione eucaristica perpetua “S. Teresa di Gesù Bambino”, ricavata da una parte dell’oratorio adiacente alla chiesa. Essa è aperta h24, salvo in questo periodo in cui in conformità con le ordinanze per l’emergenza Covid-19 essa è aperta dalle ore 8 alle 20.

BIBLIOGRAFIA/SITOGRAFIA/FOTO:

Catanzaro Giuseppe - “Storia di un Santuario”

Indorante Barbara, Sinatra Manuela -“A spasso con Stenio”

Viaggi spirituali

Isola in festa

Irmgard Franziska Hartmann

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